mercoledì 22 luglio 2015

La solitudine delle mamme


Avere un figlio è una delle cose più belle che possano succedere. 
Uno dei momenti più desiderati.
Quando questo avviene però non sempre le mamme sono così felici come avrebbero immaginato.
Spesso diventare madri significa sperimentare una solitudine particolare: la solitudine delle madri.

Dopo i primi giorni in cui amici e parenti sembrano soffocarti, venendoti a trovare in continuazione (anche quando avresti bisogno di riposare), e in cui il tuo compagno ha preso dei giorni di ferie per stare con te, quando tutto (per gli altri) rientra nella normalità,
la madre si ritrova a casa sola con il piccolo oggetto del suo amore, che però notoriamente non è in grado di intrattenere una conversazione.



Molte madri, se sono le prime della loro cerchia di amici ad avere un figlio, si ritrovano completamente isolate dalle amiche che, abituate a uscire per lo shopping, o andare in discoteca, non sono in grado di modificare le proprie abitudini per stare vicine alla amica neo-mamma.  
Capita che alcune amiche scompaiano letteralmente dalle nostre frequentazioni , dopo una prima visita imbarazzatissima tra una poppata e un cambio di pannolino. Anzi, più di qualcuna scompare già in gravidanza, quando chiedi di tornare a casa prima di mezzanotte, perché sei nella fase "dormirei di continuo" o perché ti rifiuti di giocare a strip poker all'ennesima festa, data la tua condizione! 





Se l'inverno è rigido, o l'estate è torrida (come questa) è difficilissimo poter uscire con il bebè di poche settimane, e spesso, vuoi perché tira troppo vento o perché c'è troppa afa ci si ritrova barricate in casa con il bebè e la televisione accesa.
I social network ci salvano dalla completa solitudine, però, diciamolo chat e Facebook non sono come vedersi per un caffè "vis à vis".

Se uscire è un problema, anche ricevere può essere un problema (ammesso di trovare qualcuno che voglia venirci a trovare): la casa non è mai abbastanza in ordine (pile di cose da stirare qua e là e un mare di giocattoli), noi neanche (solo i bebè sono lavati, profumati e vestiti sempre di fresco!). Attendere una visita ci costringe a metterci in ordine e a farci una doccia, a toglierci la tuta e a metterci decenti, e questo aiuta il nostro amor proprio e la nostra dignità personale, che a volte è sotto le scarpe (o sotto la pila dei pannolini!), però che faticaccia!

Come uscirne? 
Chiedere aiuto, frequentare altre donne con bambini che ci capiscano e con cui poter condividere ansie, ridicolaggini della vita di ogni giorno e anche pensieri più alti, senza vergognarsi di doversi interrompere ogni due minuti per rivolgersi al bebè.

E se non le abbiamo tra le amiche queste donne? frequentiamo qualche cerchio di mamme, di donne, magari gestito da una doula, da una ostetrica o da una associazione di genitori. Spuntano come funghi qua e là, e sono ottime occasioni per uscire, parlare con altre donne, fare amicizia con donne che abbiano le nostre stesse esigenze e gli stessi stili di maternage

E ricordiamoci di chiedere e di ammettere: "ho bisogno di compagnia", "possiamo andare insieme da qualche parte?" "la prossima volta che vai in piscina con il pupo, chiami anche me?"
Foto www.mammamarsupio.it

E non accontentiamoci solo dei social network
ci meritiamo un paio di occhi, e anche un abbraccio di tanto in tanto!
e ricordiamoci che nessuna di noi è Wonder-Woman  e tutto quell'affetto e amore che diamo alla nostra creatura vanno rimpinguati ogni tanto e dobbiamo anche riceverne.

scritto da Roberta Leonarduzzi
(mamma di 4 e doula)



3 commenti:

  1. Mi ci rivedo tanto in questo articolo... tantissimo....Quando dopo 10 giorni dal parto (indotto senza motivo e non vissuto proprio benissimo) mio marito é tornato al lavoro mi sono sentita completamente abbandonata l ho vissuta malissimo. . Von abbandonata intendo prprio quel senso di abbandono di solitudine... sembravo un animale lasciato solo in qualche posto sperduto abbandonato a se stesso dopo anni di vita casalinga....voi direte..potevi chiamare tua madre..farti aiutare. . Il problema é che volevo solo lui vicino e nessun altro per cui la cosa non era diciamo risolvibile in quanto ovviamente doveva rientrare al lavoro... la mia migliore amica che non aveva bimbi inoltre mi accusava di avere problemi mentali Xke passavo le giornate con mio figlio addosso o in fascia e non accettava di separarmi da lui.. lasciarlo a qualcuno o semplicemente lasciarlo solo.in culla e mi diceva che avevo bisogno di psicologa Xke non ero normale... in parte l ho asvoltata eh...si dalla psicologa ci sono andata ma non di certo Xke sbagliavo a tenermi mio figlio addosso ma per lavorare su questo senso di abbandono che avevo vissuto-provato..abbiamo capito che derivava dal mio passato da una situazione famigliare non rosea...... abbiamo fatto un paio di sedute e basta Xke poi non avevo nessuno a cui lasciare il bimbo e le sedute erano emotivamente pesanti e la psicologa giustamente preferiva non ci fosse il bimbo ... comunque le sedute fatte mi hanno aiutato molto.. é soprattutto mi ha aiutata molto parlare con il mio omeopata che stimo tanto e la sua "cura"...ne sono uscita con solo le mie forze ...le amiche. .sparite tutte sia le amiche mamme che le amiche senza bimbi...Una mia amica mamma si era proposta di tenermi il bimbo qualche ora il pomeriggio perché io potessi rilassarmi.. ma io non volevo assolutamente qualcuno che mi tenesse il bimbo...il mio bimbo doveva stare nell unico posto possibile cioè addosso a me.. avevo bisogno di averlo addosso tanto quanto lui aveva bisogno di me..un bisogno profondo. . avevo bisogno di tenerlo appoggiato su di me come si ha bisogno di bere mangiare ecc era per me una cosa irrinunciabile..lo é anche ora...certo ora ha 13 mesi e sta molto anche con il papi ovviamente ma ho ancora bisogno del contatto di quei momenti solo nostri..di annusarlo .accarezzarlo di stringerlo come se ancora fossimo un corpo unico...forse nel post parto avrei avuto solo bisogno di compagnia.. di essere capita e sostenuta. .. e di cose pratiche come un pranzo pronto... (il primo mese e mezzo circa non pranzavo Xke da sola avevo difficoltà a prepararmi il pranzo...poi ho scoperto la fascia) di essere capita e non giudicata pazza Xke mi tenevo sempre mio figlio addosso e non volevo separarmi da lui.. o di amiche che mi accusavano di non uscire più, di dedicare loro poco tempo..di non Uscire più. .di non farmi un ora di strada per andare da loro ..mi accusavano di non essere una vera amica Xke una vera amica mette il bimbo in auto e va da lei anche se deve farsi ore di autostrada x arrivarci.. ecc...

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  2. pensate che la prima visita a casa ricevuta da due amiche mamme sono stata giudicata e derisa per che pannolini stavo usando.. si proprio cosi..quando mi hanno vista cambiare mio figlio mi hanno riso in faccia..hanno giudicato.cio che facevo e usavo per poi come perfette insegnanti spiegarmi cosa dovevo fare e cosa dovevo usare come se io fossi totalmente incapace perfino di cambiare un pannolino..per poi piu avanti passare a giudicare il mio modo di accudimento ...il fatto che allattavo a richiesta...che facevo e faccio dormire mio figlio nel lettone e molto altro...ero giudicata in tutto... nonostante io non avessi mai giudicato o criticato loro nel loro essere mamme nonostante fossero distanti anni luce dal mio modo di essere mamma....inutile dirvi che dopo qualche mese circa 4 o 5 le ho allontanate ....per questo dico l articolo davvero ha descritto benissimo ciò che succede nel post parto.
    A novembre nascerà il mio secondo bimbo.. spero di non rivivere tutto ciò. .spero che l esperienza passata mi abbia resa forte... spero di difendere i miei cuccioli da tutto e tutti come una mamma leonessa e non metterci 4 o 5 mesi ad allontanare le persone negative ma al massimo 4 o 5 minuti. ��

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    1. Carissima, grazie del tuo lungo e toccante commento. Per il tuo prossimo parto, ti consiglio di investire qualche soldo nel farti accompagnare da una doula, isto che le donne che ti circondano fanno fatica a non giudicarti, e ad essere empatiche e solidali!

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