SCRITTO IL 13 NOV 2012 DA SERENA E PUBBLICATO SU http://genitoricrescono.com/sette-consigli-coltivare-autostima-figlio/ dove potete trovare anche molti commenti interessanti!
giovedì 29 maggio 2014
Come essere genitori positivi e aumentare l'autostima dei bambini
domenica 25 maggio 2014
La doula di cui avrei avuto bisogno
Sono mamma da 18 anni, da quando a 27 anni sono rimasta incinta al secondo tentativo del mio primogenito. La gravidanza tanto desiderata (erano 2 anni che conoscevo mio marito e che avremmo voluto concepire un figlio, ma problemi di lavoro ci avevano suggerito di rimandare) si è rivelata con attacchi di sonno e di stanchezza, oltre che con leggere nausee e avversioni alimentari. Abitavo a 350 km da tutte le amiche e da mia madre, e dal mio ginecologo.
Nessuna delle mie amiche, eccetto una, aveva mai partorito.
Mio marito, dichiaratosi da sempre entusiasta di avere un figlio e innamorato di ogni donna incinta che incontrava, invece di supportarmi, sconcertato dalla mia stanchezza (alle 8 di sera mi addormentavo con la testa sul tavolo) e dalla mia mancanza di interesse fisico verso di lui (chiaramente frutto di nausee e stanchezza), ha cominciato a farmi scenate di gelosia come un primogenito trascurato.
Piangevo spesso, non sapevo cosa dire a mio marito e la stanchezza e il fatto di addormentarmi di continuo mi avevano fatto temere di avere qualche brutto male.
Ricordo che mi sfogavo con una collega, che però, non essendo mamma, non poteva darmi molte indicazioni. Non avendo un ginecologo di fiducia accessibile, ho girato diversi ambulatori, senza ricevere nessuna informazione e anzi uscendo da certi incontri alquanto depressa.
Ecco: avrei avuto bisogno di un cerchio di donne, di una doula, che mi spiegasse che tutto quello che stavo vivendo era normale, che mi accogliesse, che accogliesse le mie ansie, i miei timori, che mi dicesse “passerà e ti sentirai meglio....” con competenza, sapere ed empatia, e ne avrebbe avuto bisogno anche mio marito.
Una doula poi l'ho avuta, è stata l'ostetrica al mio primo parto, che ha passato tutta la notte con me mentre mio marito era a casa a riposare, per mio volere (ero in ospedale lontano 45 minuti da casa con le acque rotte da 2 giorni), parlandomi, accarezzandomi la mano, scherzando e ridendo con me. Il giorno dopo dissi a mio marito “Se avessi avuto una sorella per ostetrica non avrei potuto sentirla più vicina di così”. Ero stata fortunata, quella notte a Tolmezzo era nato solo mio figlio e io avevo avuto l'ostetrica migliore del mondo tutta per me.
Forse di una doula avrebbe avuto bisogno mio marito, che non riusciva a capire i cambiamenti che il travaglio portava in me e che io avevo bisogno di silenzio, che era normale che mi vedesse "strana", e che non avevo bisogno di discorsi che mi portassero "di qua", che il mio stato di trance durante le contrazioni era qualcosa di normale, di funzionale al parto imminente.
Forse di una doula avrebbe avuto bisogno mio marito, che non riusciva a capire i cambiamenti che il travaglio portava in me e che io avevo bisogno di silenzio, che era normale che mi vedesse "strana", e che non avevo bisogno di discorsi che mi portassero "di qua", che il mio stato di trance durante le contrazioni era qualcosa di normale, di funzionale al parto imminente.
martedì 20 maggio 2014
Incontro informativo sul Perineo
Cos'e'
il Perineo? Dove si trova?
Si può
integrare il perineo nei movimenti della nostra quotidianità? In
modo naturale ed in accordo col proprio modo di essere?
Un
incontro organizzato da "Madre Natura, tra cavoli e cicogne"
per parlare di educazione del perineo come percorso di conoscenza e
presa di coscienza.
Un
incontro importante per tutte le donne, mamme e no.
Lunedì 16 giugno 2014 - ore 18
Saletta dell'Associazione Crescere a Treppo,
in via Roma 9, Treppo Grande (di fianco alla Chiesa Parrocchiale) "Perineo integrato e movimento"
con
Veronica Bigoni
operatrice
Shiatsu (certificata APOS)
formata
dal MIPA Centro Studi (movimento italiano parto attivo)
formazione
professionale in Perineo Integrato e Movimento
L'incontro
è libero. E' gradita la presenza dei bambini.
Se
volete potrete lasciare una offerta all'Associazione Crescere a
Treppo per le spese gestionali.
Sarà
allestito un punto morbido e un piccolo fasciatoio per il cambio dei
più piccoli.
Via il pannolino..... ma come? indicazioni per l'educazione al vasino
Indicazioni per l’educazione al vasino
(di Donatella Zennaro, educatrice)
FASE PREPARATORIA
16/18 mesi:
iniziare a far sperimentare al bambino il riduttore/vasino e l’ambiente bagno (water, tirare l’acqua, pulirsi con la carta igienica). Ad ogni cambio del pannolino far sedere il bambino sul riduttore/vasino per pochi minuti (2/3 min.). L’obiettivo non è principalmente quello di far fare la pipì al bambino, ma appunto quello di farlo familiarizzare con il riduttore/vasino, con l’ambiente bagno e di creare una routine per andare a fare la pipì. In questa fase potrebbe capitare che il bambino faccia la pipì o la popò nel vasino, come invece potrebbe non farla mai, controllare il pannolino e il quantitativo di pipì al suo interno. Da neonati i bambini fanno pipì molto spesso (hanno la vescica molto piccola che si deve svuotare ripetutamente), crescendo, aumenta il volume della vescica (85ml a 2 anni, 200 ml a 4 anni) e di conseguenza il numero di volte in cui la vescica si svuota diminuisce, questo potrebbe essere un primo segnale che ci indica che il bambino inizia ad essere pronto per togliere il pannolino. Molto importante è osservare il pannolino dopo la nanna del pomeriggio, se il bambino è riuscito a non fare la pipì per tutto il tempo della nanna (2 ore), può indicare una buona capacità di trattenere la pipì (anche se non volontaria ancora). Ricordarsi in questo ultimo caso di far fare pipì al bambino immediatamente appena svegli, molto probabilmente egli riuscirà a farla nel vasino. Questo è proprio un segnale forte che indica che il bambino è pronto per togliere il pannolino.
iniziare a far sperimentare al bambino il riduttore/vasino e l’ambiente bagno (water, tirare l’acqua, pulirsi con la carta igienica). Ad ogni cambio del pannolino far sedere il bambino sul riduttore/vasino per pochi minuti (2/3 min.). L’obiettivo non è principalmente quello di far fare la pipì al bambino, ma appunto quello di farlo familiarizzare con il riduttore/vasino, con l’ambiente bagno e di creare una routine per andare a fare la pipì. In questa fase potrebbe capitare che il bambino faccia la pipì o la popò nel vasino, come invece potrebbe non farla mai, controllare il pannolino e il quantitativo di pipì al suo interno. Da neonati i bambini fanno pipì molto spesso (hanno la vescica molto piccola che si deve svuotare ripetutamente), crescendo, aumenta il volume della vescica (85ml a 2 anni, 200 ml a 4 anni) e di conseguenza il numero di volte in cui la vescica si svuota diminuisce, questo potrebbe essere un primo segnale che ci indica che il bambino inizia ad essere pronto per togliere il pannolino. Molto importante è osservare il pannolino dopo la nanna del pomeriggio, se il bambino è riuscito a non fare la pipì per tutto il tempo della nanna (2 ore), può indicare una buona capacità di trattenere la pipì (anche se non volontaria ancora). Ricordarsi in questo ultimo caso di far fare pipì al bambino immediatamente appena svegli, molto probabilmente egli riuscirà a farla nel vasino. Questo è proprio un segnale forte che indica che il bambino è pronto per togliere il pannolino.
mercoledì 14 maggio 2014
Maternità, Prima Infanzia e Acquaticità'
Che opportunità dà l'acqua per conoscerci e crescere insieme!?
ll movimento in acqua per una gestante equivale ad una semplice ginnastica?
Perchè e con quali modalità intraprendere attività acquatiche con bambini nella primissima infanzia?
Portare un bebè di pochi mesi in piscina serve ad insegnargli a nuotare?
Un incontro organizzato da "Madre Natura, tra cavoli e cicogne"
per rispondere a queste e altre domande
e capire le potenzialità e i metodi delle attività in acqua
sia per il periodo della gravidanza che della primissima infanzia
ll movimento in acqua per una gestante equivale ad una semplice ginnastica?
Perchè e con quali modalità intraprendere attività acquatiche con bambini nella primissima infanzia?
Portare un bebè di pochi mesi in piscina serve ad insegnargli a nuotare?
Un incontro organizzato da "Madre Natura, tra cavoli e cicogne"
per rispondere a queste e altre domande
e capire le potenzialità e i metodi delle attività in acqua
sia per il periodo della gravidanza che della primissima infanzia
Martedì 20 marzo 2014 - ore 10-12
nella Saletta dell'Associazione Crescere a Treppo, in via Roma 9, Treppo Grande (di fianco alla Chiesa Parrocchiale)
Maternità, Prima Infanzia e Acquaticità'
con Veronica Bigoni
Istruttrice di Acquababy con il metodo Acquarella
e formata con il MIPA (Movimento Italiano Parto Attivo)
L'incontro è libero. E' gradita la presenza dei bambini.
Se volete potrete lasciare una offerta all'Associazione per le spese gestionali.
Sarà allestito un punto morbido e un piccolo fasciatoio per il cambio dei più piccoli.
lunedì 5 maggio 2014
Via il pannolino....ma come?

Un incontro organizzato da "Madre Natura, tra cavoli e cicogne"
per confrontarci su una tappa che alle volte preoccupa le mamme,
ovvero il passaggio dal pannolino al vasino (o al water)
Lunedì 12 maggio 2014 - ore 10,30-12
nella Saletta dell'Associazione Crescere a Treppo,
in via Roma 9, Treppo Grande
(di fianco alla Chiesa Parrocchiale)

"VIA IL PANNOLINO.... MA COME?"
con l'educatrice Donatella Zennaro
L'incontro è libero. E' gradita la presenza dei bambini.
Se volete potrete lasciare una offerta all'Associazione per le spese gestionali.
Sarà allestito un punto morbido e un piccolo fasciatoio per il cambio dei più piccoli.
Per informazioni 338.4059251, 0432.962497 Roberta Leonarduzzi
venerdì 2 maggio 2014
Come creare una biblioteca per i nostri bambini
... i consigli di una esperta...
I libri.....
Quanti di noi si rendono
conto che i libri rappresentano una risorsa oltre che per chi sa
leggere, anche per i bimbi più piccoli, anche sotto ai sei mesi di
età, addirittura già nel pancione?
Lunedì 14 aprile, a Treppo Grande nella sede operativa della Associazione Crescere a
Treppo, nell'ambito del Progetto Madre Natura, si è tenuta la prima
lezione del corso “Ideare, creare e saper gestire le attività
ludico-educative per la prima infanzia“dedicata proprio ai libri
per bambini dai zero ai 36 mesi e alle attività linguistiche,
insegnante Donatella Zennaro, educatrice.
Donatella ha esordito
mostrandoci libri di ogni sorta, da quelli da infilare in vasca da
bagno a quelli completamente di stoffa, adatti anche ai bimbi più
piccolini che potrebbero altrimenti farsi male maneggiando angoli di
cartone e pagine rigide, fino agli albi illustrati.
I libri cartonati e le
schede con le figure (bellissimi i CarezzaCarte, schede di dimensioni
adatte per essere tenute facilmente in mano da un bambino, con
inserti tattili, che riportano, sia sul fronte sia sul retro, un
oggetto o un animale facilmente riconoscibile - l’aeroplano, il
taxi, il cane, il gatto e così via) sono robusti e resistenti, con
angoli arrotondati, tattili, con o senza scritte, adatti quindi per
bambini dai 6 mesi in avanti. Non dobbiamo però escludere i bimbi
più piccoli dalla lettura di libri e albi illustrati, preziosi, con
copertina rigida, pagine in carta sottile e varie dimensioni, che
vanno però certamente sempre gestiti dagli adulti (almeno fino ad
una certa età del bambino) e letti ai bimbi mostrando grande
rispetto per l'oggetto libro in sè stesso. Il libro infatti
racchiude un mondo magico che a volte può però essere troppo
delicato per le manine ancora goffe dei più piccoli che potrebbero
strapparne o stropicciarne le pagine, ma soprattutto la lettura deve
passare attraverso la voce dell’adulto per trasmettere emozioni e
filtrare se necessario, paure, ricordi e sensazioni scaturite dalla
visione delle immagini del libro.
Come scegliere i libri…
…come una tavolozza di
colori, ovvero cercando di fornire al nostro mini-lettore una vasta
gamma di dimensioni, materiali, tipologie, forme, stili illustrativi
e narrativi. Quindi libri fatti solo di puntini colorati, libri
forati, libri tattili, libri acquarellati, super colorati e anche in
bianco e nero, addirittura scritti in una lingua inventata. Per il
bambino (e per noi adulti) sarà uno stimolo ad aprirsi al mondo ed
ai vari stili espressivi e sarà una occasione per mostrarci le sue
preferenze.
Un’idea curiosa e
stimolante è quella di esplorare una fiaba con tanti stili diversi:
ad esempio la favola di Cappuccetto Rosso può essere esplorata con
lo stile Walt Disney, con quello delle Fiabe Sonore (con immagini e
narrazione un po' vecchio stile), con l'ironia e il genio di Gianni
Rodari (in cui un nonno burlone racconta le vicende di Cappuccetto
Giallo, Nero, Verde cambiando tutti i connotati alla storia, facendo
arrabbiare la sua nipotina), o attraverso i libri in cui il lupo
viene preso ironicamente in giro dalla furba ragazzina vestita di
rosso.
Importantissimo è poi il
libro come stimolo e supporto nel gestire situazioni “spinose”,
momenti di passaggio e fasi che richiedono un’elaborazione emotiva:
la gestione della rabbia, l'arrivo di un fratellino, l'allontanamento
dell'adorato ciuccio, l'inizio della gestione autonoma della pulizia
personale (l'uso del vasino) o il distacco da una persona che viene a
mancare... ci sono libri per tutte le situazioni!
Ma come trovare il libro
che fa per il nostro bimbo? Oltre alle librerie e alle biblioteche
che ci permettono di sfogliare i libri dal vivo, possiamo sfogliare
anche telematicamente i cataloghi di tante interessanti case editrici
e consultare il sito di “Nati per leggere”
(www.natiperleggere.it) che è una quasi inesauribile fonte di
informazioni e stimoli (dai suggerimenti per i libri di filastrocche
da leggere al bimbo già nel pancione, fino all’età più
matura...)
Ricordatevi, non è che
detto che ogni libro debba piacere a tutti, ma sicuramente c'è un
libro giusto per ogni bimbo, famiglia e per ogni situazione...buona
lettura!
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